Venerdì 19 aprile alle ore 17.00 nel Corridoio dei Passi perduti del Palazzo Comunale di Modena sarà inaugurata la mostra Dal baule del capitano. Presentazione in anteprima del diario di viaggio con fotografie e reperti dell’inglese Richard Limbert (1943-1945).
Intervengono Metella Montanari, direttrice dell'Istituto storico di Modena, e Francesca Piccinini direttrice dei Musei Civici di Modena.
La mostra, curata da Istituto storico di Modena e Musei Civici di Modena è visitabile fino al 26 aprile. Per la prima volta sarà possibile vedere da vicino il contenuto di un baule appartenuto al capitano Richard Limbert, originario di Manchester (Gran Bretagna), che partecipò alla Campagna d'Italia dal 1943 al 1945 inquadrato nella V° Armata americana, occupandosi in un primo tempo di profughi e rifugiati e poi del rapporto con le formazioni partigiane.
Il baule contiene sei volumi di grande formato, traboccanti di documenti originali dei comandi alleati, delle autorità italiane e dei comandi partigiani, centinaia di fotografie e cartoline, opuscoli e pubblicazioni della V° Armata sulla Campagna d'Italia, disegni, piccoli oggetti, stampati, tessere, inviti che, nel loro insieme, raccontano il suo attraversamento dell'Italia.
In tutto questo non manca Modena. Prima per i rapporti tra Limbert e i partigiani modenesi che avevano attraversato le linee nell'autunno 1944 costituendo la Divisione Modena Armando, combattente in libea con gli Alleati. Poi per la gestione del disarmo dei partigiani che avviene in occasione della sfilata del 30 aprile 1945. E non mancano documenti eccezionali, come una relazione inedita sui profughi e rifugiati a Modena nell'immediato dopoguerra.
Richard Charles Louis Limbert nasce a Manchester (Gran Bretagna) il 30 agosto 1903. Dopo gli studi in Belgio e in Inghilterra, nel 1921 entra nella Royal Naval Reserve, e su navi mercantili viaggia tra Nuova Zelanda, Australia e Sud America. Dopo una breve permanenza in Canada, nel gennaio 1927 entra nella Polizia municipale di Manchester. In questo periodo è anche scrittore, giornalista e attore. Nel 1939 viene trasferito nella Divisione speciale di polizia, occupandosi di controllo dello spionaggio e dell’azione dei comunisti locali.
Nell’agosto 1943 si sposta a Londra per seguire un corso di amministrazione militare per occuparsi nella Divisione di pubblica sicurezza del Governo militare alleato. In settembre parte per l’Algeria, dove partecipa a un altro corso misto anglo-americano e, agli inizi del gennaio 1944, viene inviato a Napoli con altri dieci ufficiali per partecipare ai preparativi dello sbarco di Anzio.
Dopo un breve periodo a Caserta, viene trasferito come ufficiale di pubblica sicurezza nel 13° Corpo inglese aggregato alla V° armata e organizza un centro di rifugiati a Venafro. Conoscendo sia la lingua italiana che quella francese, nel maggio 1944 viene messo al comando del Corpo di spedizione francese, allestendo il Centro per rifugiati di Sessa Aurunca. Poi partecipa all’arresto di alcuni esponenti militari fascisti e all’attacco contro un comando italo-tedesco, ricevendo per questo un encomio speciale.
Dopo la liberazione di Siena organizza il servizio di pubblica sicurezza utilizzando alcuni carabinieri. Il 1° giugno è promosso capitano. A metà luglio viene spostato nel comando della V° armata con il compito di organizzare a Ponsacco, nel pisano, un centro per rifugiati. Dopo la liberazione di Firenze viene spostato nel capoluogo toscano per organizzare, in una caserma del Genio di via della Scala, quello che risulterà essere il più grande centro per profughi e rifugiati allestito dagli Alleati in Italia. In questo centro, infatti, passeranno oltre 25.000 persone. Nello stesso periodo viene nominato procuratore capo con responsabilità per il Tribunale militare di Firenze.
Nel febbraio 1945 entra nello staff del generale Hume e assume la responsabilità della Sezione patrioti. Già durante la permanenza a Firenze si era occupato dell’accoglienza dei partigiani che avevano passato le linee, in particolare quelli della 36° brigata Bianconcini di Imola. Ora il compito è quello di organizzare l’assistenza, l’inquadramento e il disarmo delle migliaia di partigiani che sono in Emilia nel momento in cui riprenderà l’avanzata Alleata. In effetti, sarà presente alle sfilate dei partigiani di Bologna, Modena e Verona che si concludono con la consegna delle armi.
Il 4 luglio è decorato con la Bronze Star e il 1° agosto è nominato maggiore. Come responsabile della sicurezza nel comando della V° armata, è presente a Schio dopo la vicenda dell’eccidio del 6-7 luglio e segue l’arresto dei partigiani responsabili. Alla fine del 1945 si sposta in Austria, dove segue sempre le problematiche dell’assistenza ai profughi, ma poi torna a Roma dove collabora con il Comando dei Carabinieri.
Rientrato in Gran Bretagna per una operazione, nel febbraio 1946 chiede di essere inviato a Berlino come componente della Commissione di controllo sulla Germania. Come membro della Special Investigation Branch della Royal military police viene inviato nel giugno 1947 in Palestina, dove rimane fino al 12 marzo 1948. Da questo momento non si hanno altre notizie su di lui, nè si conosce la data della morte.