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Presentazioni in programma
 
lunedì 25 aprile a Carpi nell'ambito della Festa ANPI

 
sabato 30 aprile a Modena
 

 
Il gappismo, fenomeno che fino a pochi anni fa ha rivestito un ruolo secondario nella storiografia resistenziale, ebbe declinazioni molto diverse a seconda delle città e dei territori in cui si sviluppò. A Modena, così come in altre province emiliano-romagnole, assunse i caratteri di una lotta autoctona, largamente partecipata dalla popolazione contadina, costituendo un modello del tutto inedito a livello nazionale. Oltre agli attentati contro esponenti del nazifascismo e sabotaggi, i gap modenesi si fecero carico della difesa dei diritti della popolazione locale, tanto che si creò con questa uno stretto rapporto di sostegno e reciproca collaborazione. Dall’estate 1944, la vasta mobilitazione sociale, la fitta articolazione sul territorio e la capacità di sfruttare al meglio i paesaggi agricoli resero, in modo del tutto straordinario, il gappismo modenese un movimento di massa.
 
Chiara Lusuardi, Gappisti di pianura. La brigata Walter Tabacchi a Modena 1944-1945 - Mimesis Edizioni, 18 euro
 
 
 
Chiara Lusuardi è laureata in Storia contemporanea presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Ha scritto Tra campi e polvere da sparo. Breve saggio sulla Resistenza a Rovereto s/S, ANPI Rovereto, 2015, Di pialla e scalpello. Oreste Gelmini, un artigiano della democrazia, Comune di Mirandola, Edizioni CDL, 2013, Le Case del popolo della provincia di Modena, Fondazione Modena 2007, Nuovagrafica, Carpi (MO), 2012. Collabora con l’Istituto storico di Modena.