Nato nei pressi di Pavullo nel Frignano il 20 maggio 1908 da una famiglia di contadini, Mario Ricci fu uno dei protagonisti più noti della guerra di Liberazione partigiana nel Modenese.
Le difficoltà del primo dopoguerra obbligano Ricci, ancora molto giovane, a svolgere svariati lavori: bracciante, carbonaio, boscaiolo, vaccaro. Sono gli anni in cui lo squadrismo fascista inizia a imporsi violentemente anche nel Frignano e la sua famiglia, di orientamento socialista, è protagonista di alcuni episodi di antifascismo quotidiano. Nel 1931, dopo il servizio militare di leva, Ricci decide di raggiungere il padre, il fratello e la sorella, che negli anni precedenti erano emigrati nella Francia meridionale. Stabilitosi nei pressi di Tolone, Ricci trova lavoro come cameriere e aiuto-cuoco e, nello stesso periodo, aderisce al Partito comunista francese. Tra il novembre 1936 e la fine del 1938 prende parte come volontario alla guerra civile spagnola, arruolandosi nel battaglione Garibaldi: il coraggio dimostrato nei combattimenti – viene ferito in due occasioni – gli valgono la nomina di commissario politico di un plotone d’assalto del battaglione. Tornato clandestinamente in Francia all’inizio del 1939, nel settembre dello stesso anno viene catturato dalla polizia francese e internato. Con la capitolazione della Francia, Ricci e molti altri prigionieri politici italiani vengono rimpatriati: dopo alcuni trasferimenti, nel novembre 1941 viene condannato a cinque anni di confino da scontare sull’isola di Ventotene. Caduto il fascismo torna nel Modenese e viene richiamato alle armi e, dopo l’8 settembre, riesce a sfuggire ai nazifascisti riparando a Pavullo. È qui che “Armando”, nome di battaglia scelto da Ricci, comincia a organizzare azioni guerriglia contro repubblichini e tedeschi occupanti. Vista le esperienze pregresse e la notevole capacità di militari, Ricci diventa comandante del Corpo d’armata centro Emilia ed è tra i protagonisti della vicenda della Repubblica partigiana di Montefiorino. In seguito al contrattacco nazifascista del luglio 1944, è costretto a spostare le forze partigiane sulla linea Gotica, dove riesce a riorganizzare la sua e le altre formazioni: in accordo coi comandi alleati, darà vita alla divisione Modena-Armando, operante nella terra di nessuno tra Cutigliano e monte Belvedere. Il suo coraggio e le capacità organizzative della lotta di resistenza saranno le motivazioni principali del conferimento della medaglia d’oro al valor militare nel 1953. Al termine del conflitto, il Cln nomina il comandante “Armando” sindaco di Pavullo, carica che Ricci mantiene fino al 1960. Membro del Comitato federale del Pci modenese, viene candidato alla Costituente, ma non eletto. Alla tornata elettorale del 18 aprile 1948 ottiene 58.868 voti ed entra così alla Camera, dove rimarrà per due legislature.
Nel corso della I Legislatura, Mario Ricci fece parte della V Commissione difesa. Pur non numerosi, i suoi contributi mostrano una grande attenzione a questioni di ordine politico e di natura assistenziale: si ricorda in particolare la proposta di istituire una commissione d’inchiesta sulle condizioni delle scuole e degli istituti privati di istruzione media (giugno 1948), il suo voto contrario all’adesione italiana al Patto Atlantico (marzo 1949) e la proposta di legge a favore dei combattenti antifranchisti per migliorarne le condizioni di sostegno vitalizio (gennaio 1952).
L’altro fronte su cui si espresse l’impegno costante di Ricci, anche al termine dell’esperienza politica e amministrativa, fu quello dell’associazionismo: fin dalla Liberazione fu infatti Presidente dell’Anpi provinciale e dell’Associazione combattenti e reduci. Il 18 agosto 1989 l’anziano comandante partigiano si spense nell’ospedale della propria città, che in segno di riconoscimento volle tributargli le esequie solenni presso il Municipio.
Riferimenti
Camera dei Deputati – Portale storico, Mario Ricci, ulr: http://storia.camera.it/deputato/mario-ricci-19080520/leg-repubblica-I#nav (visualizzato il 29 mar. 2018).
Ada Tommasi De Micheli, Armando racconta, Vangeista, Milano 1982.
Federazione provinciale di Modena dell’Istituto del Nastro Azzurro (a cura di), Libro d'oro della Provincia di Modena: insigniti di ordine militare, medaglia d'oro al valor militare, ad nomen, Panini, Modena 1991.
Fronte democratico popolare, Candidati modenesi al Parlamento. Per la pace la libertà il lavoro, Arti grafiche modenesi, s.d.
Marika Losi, Fabio Montella, Claudio Silingardi (a cura di), Biografie, in Istituto storico di Modena (a cura di), Dizionario storico dell'antifascismo modenese, vol. 2, ad nomen, Unicopli, Milano 2012.
Luigi Pasini, “Armando”, l’ultimo saluto, «il Resto del Carlino», 21 ago. 1989.
Augusto Vaccari, “Armando”. Una vita per la libertà, Il Fiorino, Modena 1998.