Celso Braglia, modenese, appassionato di storia, impegnato in associazioni umanitarie, dopo un viaggio in Etiopia con l'associazione Moxa (Modena per gli altri) ha conosciuto a fondo il paese per aver avviato in particolare rapporti diretti con operatori locali impegnati come lui nell’apicoltura.
Ha raccolto negli anni, e in seguito donato all’Istituto storico, la sua biblioteca di libri e periodici, tutti incentrati sulla storia del colonialismo italiano.
La raccolta comprende volumi d’epoca, a partire da pubblicazioni di inizio Novecento tese a descrivere a un pubblico italiano le caratteristiche e le bellezze di Tripolitania e Cirenaica. Segue un corposo numero di volumi degli anni Trenta e inizi Quaranta che celebrano le imprese degli italiani in Etiopia e Eritrea; tra questi l’opera di Attilio Teruzzi sul governo della Cirenaica, con prefazione di Mussolini, e il Diario eritreo in quattro volumi editi nel 1942-1943. Sono presenti alcuni volumi in lingua amarica, ora traslitterati e catalogati da Giovanna Bonazzi.
Altrettanto consistente è la raccolta dei saggi storico-critici successivi alla decolonizzazione, a partire dal volume del 1948 sul processo Graziani contenente l’autodifesa dell’imputato, e a seguire con studi fino ai nostri giorni per evidenziare le caratteristiche dell’occupazione e smontare definitivamente l’idea di una capitolo glorioso della storia italiana.
Tutti i volumi del fondo Braglia sono consultabili nella sede dell’Istituto storico.