Biblioteca

Fondi

L’Istituto storico di Modena fin dalle origini nel 1950 considera compito essenziale la raccolta di documentazione sia archivistica sia libraria. La biblioteca nasce quindi e si sviluppa con acquisti e doni, tra problemi di spazio e di personale, difficoltà economiche, progressiva apertura a un pubblico ampio. È costante la consapevolezza di operare in un contesto plurimo: rapporti con gli altri Istituti storici a livello nazionale e soprattutto una forte relazione con la realtà bibliotecaria locale, alla ricerca di coerenze, specificità, visioni comuni.

Recentemente Meris Bellei, già responsabile del Sistema bibliotecario del Comune di Modena, ha approfondito su E-Review la storia della Biblioteca dell’Istituto storico di Modena dalle origini agli anni Ottanta.

Conservare e divulgare: la biblioteca dell'Istituto storico di Modena dagli anni Ottanta a oggi (di Meris Bellei)

 

La biblioteca dell'Istituto storico fa parte della rete di biblioteche pubbliche e private della provincia di Modena. Pochi anni fa proprio l'Istituto ha promosso la realizzazione di una Guida alle raccolte di storia contemporanea nelle biblioteche di Modena, coinvolgendo anche le biblioteche della facoltà di economia Sebastiano Brusco, dell'Estense universitaria, della Civica Delfini, della Fondazione collegio San Carlo, del centro culturale Francesco Luigi Ferrari, del Centro documentazione donna, dell'Archivio di Stato di Modena, della Civica d'arte Luigi Poletti.

Il Novecento in biblioteca

Sono disponibili anche materiali di approfondimento su alcuni fondi donati all'Istituto:

Istituto di cultura popolare "Lodovico Ferrarini"

Biblioteche in movimento: l’Istituto Ferrarini e l’Istituto storico di Modena dal dopoguerra a oggi

La biblioteca di Ennio Resca

Genealogia della famiglia ebrea modenese Guastalla

Il fondo Pierre Célestin Lentengre (Pierre Lentente)

La biblioteca Silvio Miana

Il fondo Claudio Silingardi

Il fondo Luciano Camurri

Il fondo Raimondo Morandi

Il fondo Celso Braglia

Il fondo Sergio Rossi

Il fondo Franco Focherini