Sulla piazza non restano ora che chiazze di sangue ed un manifesto a stampa
[Il solido, allestito in piazza Grande, è dedicato a Renzo Volpi, ucciso il 30 luglio del 1944]
Tra il 1943 e il 1945 il centro cittadino è saldamente nelle mani dei tedeschi che non esitano a mostrare il loro potere attraverso il linguaggio della violenza e la strategia del terrore. Qui 20 partigiani e cittadini modenesi prelevati dalle carceri cittadine di Sant'Eufemia vengono uccisi il 30 luglio 1944, per rappresaglia dopo un sabotaggio ad automezzi tedeschi che aveva causato il ferimento di un militare. I corpi vengono lasciati sull'acciottolato della piazza fino al giorno successivo come una avvertimento preciso: non si collabora con i partigiani e ogni attentato avrà una risposta immediata. Questo episodio è il più cruento compiuto dentro la città di Modena e si colloca in una fase in cui la violenza dello scontro aumenta drasticamente, perché l’avvicinarsi dell’esercito anglo-americano alla linea Gotica spinge tedeschi e fascisti a reprimere ogni azione partigiana. Tra la metà di luglio e la metà di agosto del 1944 nel modenese vengono uccise dai nazifascisti ben 167 persone.