Ciclo di appuntamenti online (conferenze, contributi web con esperti, letture attoriali) che si inaugura a partire da mercoledì 4 novembre con le prime tre iniziative dedicate a tre oggetti rivoluzionari: l’Automobile; la Pillola contraccettiva; il World Wide Web.
Le conferenze si terranno in diretta web dallo Spazio F della Fondazione di Modena e saranno trasmesse in streaming su fondazionedimodena.it/live-streaming e su rivoluzioni.modena900.it
mercoledì 4 novembre 2020 alle ore 18.00
L’industria dell’automobile tra Ford e la globalizzazione
Patrizio Bianchi (Università di Ferrara)
lunedì 23 novembre 2020 alle ore 18.00
Il corpo delle donne. La pillola contraccettiva e le questioni di genere
Olivia Guaraldo (Università di Verona)
mercoledì 9 dicembre 2020 alle ore 18.00
Dalla rete al robot. Le intelligenze artificiali come attori sociali
Luisa Damiano (Università di Messina)
Nel ciclo di iniziative che qui si propone si utilizzerà la cultura materiale quale angolo visuale privilegiato per esaminare le fasi di transizione rivoluzionaria nel corso del '900, spesso repentine e capaci di produrre effetti dirompenti sulla sfera individuale e collettiva. A guidarci in questo percorso saranno infatti gli oggetti, considerati da un lato, per il loro valore iconico e simbolico, come rappresentativi di fenomeni e processi storici, in grado di incidere radicalmente sulla società e di determinare profonde rotture nei quadri tradizionali del pensiero e dell’agire; dall’altro lato, come veri e propri agenti storici, che a loro volta plasmano e ridefiniscono trasversalmente credenze, immaginari e pratiche. Gli oggetti diventano in tal modo veicolo di nuove visioni del mondo e insieme osservatorio dal quale indagare le trasformazioni e le interazioni tra la dimensione quotidiana e quella globale.
Il ciclo fa parte del progetto Rivoluzioni. Persone, luoghi ed eventi del '900 tra crisi e trasformazioni, ideato da Istituto Storico di Modena e Centro documentazione donna con la collaborazione scientifica della Fondazione Collegio San Carlo, e nato all’interno del Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena e sostenuto dalla Fondazione di Modena.