Il progetto di legge regionale sulla Memoria del Novecento in Emilia-Romagna è stato varato dalla Giunta presieduta da Stefano Bonaccini riunita il 14 dicembre 2015 a Modena ed è stato approvato dall'Assemblea regionale il 2 marzo 2015 con 27 voti favorevoli, 12 astenuti e nessun contrario.
La legge regionale 3 marzo 2016, n. 3 “Memoria del Novecento – Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna” si propone, in armonia con le leggi statali, di riconoscere la memoria dei fatti avvenuti nel territorio regionale, determinanti per l'assetto e lo sviluppo democratico della Repubblica Italiana, che hanno segnato la storia nazionale e locale nel corso del Novecento.
La Regione con questa legge mira a promuovere e sostenere interventi mirati a mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria dei fatti e degli avvenimenti per le generazioni attuali e future.
E intende farlo in primo luogo promuovendo la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e politico dell’antifascismo e della Resistenza, che riconosce come valori fondamentali dell’ordinamento costituzionale dello Stato e della Regione. Quindi questa legge vuole valorizzare la memoria dei “Giusti fra le Nazioni”, i non ebrei che abbiano agito in modo eroico per salvare la vita anche di un solo ebreo, per il valore eccezionale del loro operato nell’opporsi, in particolare in Emilia-Romagna, a ogni tentativo di genocidio e crimine contro l’umanità.
Per far ciò si vogliono incentivare la conservazione del patrimonio documentario e le attività mirate a mantenere vivo il ricordo di fatti, avvenimenti e persone che abbiano fortemente contrassegnato la storia italiana del Novecento, con particolare riferimento alle grandi guerre, all’emigrazione emiliano-romagnola nel mondo, al colonialismo, all'avvento e caduta della dittatura fascista, alla Resistenza e alla Liberazione, alla deportazione e allo sterminio nei campi di concentramento nazisti e fascisti, all'esodo giuliano-dalmata-istriano, alla discussione e approvazione della Costituzione, al terrorismo e alle stragi.
Infine, la Regione riconosce in particolare il ruolo e l’attività svolta in questo ambito dagli istituti storici presenti sul territorio regionale associati alla rete dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia, le Istituzioni culturali che a vario titolo sovrintendono ai luoghi della memoria, le Associazioni partigiane, combattentistiche e reducistiche.
In tal senso la Regione intende favorire infine il coordinamento degli interventi promossi dai diversi soggetti, pubblici e privati, che operano in tale ambito, promuovendo la creazione e il rafforzamento di reti e di aggregazioni fra le associazioni, le fondazioni e gli istituti che operano nel campo della memoria.